Quello che è avvenuto in passato e sta avvenendo in questi giorni a Taranto ricorda la vicenda terribile di Casale Monferrato, una storia che purtroppo troppo spesso si verifica nel nostro Paese “dare lavoro” in cambio di lutti e malattie. Il gip sulla ‘logica del profitto’ ha precisato: “Chi gestiva e gestisce l’Ilva ha continuato in tale attività inquinante con coscienza e volontà per la logica del profitto, calpestando le più elementari regole di sicurezza”. Stesso metodo adottato a Casale Monferrato, anche lì i vertici aziendali erano consapevoli di dare la morte ma in cambio offrivano un posto di lavoro. Una logica aberrante e sconcertante impossibile da accettare.
Io sono tarantina e capisco e conosco la situazione di tutte quelle famiglie che hanno paura di trovarsi in strada senza un lavoro, ho parlato con molti di loro durante la recente campagna elettorale. A loro mi rivolgo per dirgli questo: è il momento che abbiamo aspettato da sempre, facciamolo per noi, per i nostri figli e per le generazioni future; lo so che è un momento difficilissimo ma bisogna cominciare, noi Ecologisti e Civici-Verdi Europei siamo dalla vostra parte.
Dobbiamo riscrivere e definire nuove regole non sarà facile ma sarà indispensabile partendo comunque da una premessa: chi ha inquinato, chi ha provocato morte e malattia deve pagare in termini di giustizia ma anche in termini economici, questo deve essere un paletto chiaro e inequivocabile… Questo mi sento di rispondere alle parole del ministro Clini che ha dichiarato: “La magistratura ha ritenuto che il ciclo produttivo, in particolare quello a caldo, è ancora una sorgente di rischio, ma questo non vuol dire che il danno ambientale degli ultimi 15-20 anni sia riferibile agli impianti attuali”. Questa, ministro, non può essere una giustificazione: semmai è un aggravante. Quel che noi ribadiamo è che la bonifica ambientale deve essere pagata da Riva e dall’azienda e non dallo Stato.
Forse è il momento della resurrezione per Taranto. Noi Ecologisti e Civici-Verdi Europei un progetto politico e di governo per la città l’abbiamo e lo abbiamo dimostrato, non sogni e speranze, ma progetti fattibili e possibili; di questo ha bisogno oggi la politica.
I 12 mila tarantini che ci hanno votato alle recenti elezioni comunali lo sanno… per questo da nord a sud del Paese continuiamo a lavorare, a diffondere informazioni, a stare accanto agli operai, ai cittadini, alla società civile…
La strada è tutta in salita ma c’è la possiamo fare. Taranto, la città tanto martoriata, potrebbe diventare la città laboratorio simbolo di una rinascita economica virtuosa ed ecosostenibile. Un esempio: le bonifiche sono la strada per creare e dare nuovi posti di lavoro, un lavoro che significa per i tarantini di oggi e per le generazioni future: vita, rispetto dei diritti, dignità, futuro e non morte, degrado, distruzione e malattia senza futuro.