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Possiamo dire che il suolo vive dei cicli naturali che si sono evoluti in lunghe fasi della storia del pianeta mentre il territorio in Europa è il risultato di un processo storico co-produttivo tra uomo e natura?
Mi sembra chiarissimo. Possiamo fare questa distinzione se parliamo di suolo come prodotto di cicli naturali di milioni di anni, principalmente come copertura forestale della terra e di zone umide. Tuttavia, se parliamo del suolo degli ultimi 10.000 anni, se non stiamo parlando delle foreste amazzoniche, dei ghiacciai o dei crateri dei vulcani, sicuramente parliamo di suolo che è stato o edificato (città, infrastrutture, riviere fluviali o marine) o trasformato in paesaggio agro-forestale; paesaggi che, essendo prodotti di una trasformazione co-evolutiva fra insediamento umano e ambiente, rappresentano un neo-ecosistema che chiamiamo territorio (natura trasformata in questo lungo processo co-evolutivo). In Europa in particolare quando parliamo della carenza, della distruzione, della crisi del suolo non possiamo che parlare di crisi del territorio, ovvero delle relazioni virtuose fra insediamento umano e ambiente che la nostra civiltà delle ma cchine ha interrotto, provocando profondi squilibri di questi neo-ecosistemi e, dunque, dell'ambiente dell'uomo; non della natura originaria che è già stata radicalmente trasformata in questi 10.000 anni.
COMUNICATO STAMPA
ILVA, ECOLOGISTI E CIVICI: PIENA SOLIDARIETA’ A BONELLI. CLINI DIA SPIEGAZIONI SUI DATI, INVECE DI SVIARE L’ATTENZIONE
CHIEDIAMO LE DIMISSIONI DI CLINI: TUTELARE SALUTE PRIMA DEI PROFITTI
“Quando il saggio indica la Luna, lo stolto guarda il dito”. Così Michele Dotti, co-portavoce nazionale di “Ecologisti e Reti Civiche – Verdi Europei” ha commentato la querela che il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha mandato, attraverso l’avvocatura di Stato, contro il presidente dei Verdi e membro del coordinamento di Ecologisti e Civici Angelo Bonelli, per aver diffuso ieri i dati dello studio Sentieri sulla mortalità nell'area di Taranto e Statte.
Ripristinare articolo 18 e costruire un polo per il bene comune, civico ed ecologista
“Non è dalla cancellazione dei diritti che possono nascere prospettive di speranza per il nostro paese, né - come dimostrano drammaticamente i fatti - maggiori opportunità di lavoro”. Così Mary Luppino, co-portavoce nazionale di ‘Ecologisti e Reti Civiche – Verdi Europei’, ha commentato oggi la presentazione in Cassazione dei quesiti referendari per il ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, alla presenza di Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi e membro del coordinamento politico di Ecologisti e Civici, e dei leader IdV, SEL e Federazione della Sinistra.
(OAKLAND, CA, USA) — 22 agosto 2012: in tale data l'umanità ha superato il budget a disposizione per questo anno e ora sta operando in una situazione di sovraconsumo, secondo I dati forniti dal Global Footprint Network, una organizzazione internazionale di ricerca con sedi in California e Europa.
Un seminario per esplorare pratiche innovative di comunicazione per il movimento "Ecologisti e Reti Civiche - Verdi Europei". In allegato il programma del Seminario che si terrà sabato 22 e domenica 23 settembre persso Libera Università di Alcatraz.
Siente tutti invitati a partecipare.
Per info: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Intervista con il Dr. Wilfried Bommert, tratta da www.colloqui-dobbiaco.it
Lei traccia un’immagine drammatica della “caccia globale ai campi del mondo” arrivando alla conclusione che “le prospettive sono sinistre”. Perché nonostante ciò la questione del suolo gioca nella percezione generale un ruolo così periferico?
W. B.: Dobbiamo forse distinguere chi guarda cosa. Per l’agricoltura, la questione del suolo gioca un ruolo così marginale perché è sparita sistematicamente dalla formazione professionale degli ultimi 40 anni. Il suolo è un tema solo per la questione di come meglio concimarlo per avere una crescita più abbondante delle piante. Il suolo stesso come costrutto biologico, come bio-fabbrica dove nascono nutrienti, crescita e fertilità non è un tema e non lo è più in Germania dagli anni Cinquanta dell’ultimo secolo. Il che fa si che nessuno pensa più a cosa si trova sotto di noi; già per gli esperti e ancora di più per i non-esperti il suolo tendenzialmente è sempre molto lontano, se mai viene percepito sotto la rubrica “paesaggio”.
Pochi giorni fa l’annuncio che la calotta artica è ai minimi storici e che la velocità di scioglimento intorno al polo nord è superiore a ogni più fosca previsione. Qualche giorno prima la notizia che quest’anno lo scioglimento del ghiaccio sulle Alpi è incontenibile e che della Marmolada restano pochi scampoli che si tenta di preservare con teloni (qui molte foto impressionanti). A fine luglio la notizia che le temperature erano sopra zero persino al culmine della Groenlandia, quando di solito anche in piena estate quelle zone restano congelate. Sono segnali inquietanti già da soli ma quando si leggono tutti in fila l’impressione è terribile: stiamo dicendo addio al ghiaccio. Non ascoltare i segnali del pianeta è un errore imperdonabile, ma le orecchie di tutti sono piene di altri suoni… anche sul Titanic l’orchestra continuava a suonare mentre la nave affondava.
di Paolo Cagnoli
La protesta dei minatori che hanno occupato da domenica 26 agosto a ieri la miniera di carbone di Nuraxi Figus, a Gonnesa, in provincia di Carbonia-Iglesias è stata forte e drammatica: si erano asserragliati 400 metri sotto terra, con molto esplosivo, per chiedere certezze sul loro lavoro, in un periodo in cui di lavoro c'è ne sempre meno.